Genovese di carne

by delia

La Genovese, o meglio, il sugo alla genovese è un piatto della tradizione napoletana che non ha bisogno di presentazioni.

L’origine di questo ragù è datata nel tempo, addirittura si parla, in alcuni libri del XV secolo, ma vi sono diverse storie che datano la sua nascita in tempi diversi. Per esempio, pare che Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, nel suo ricettario abbia riportato diverse ricette “alla genovese”, ma che, in realtà, nessuna di queste fosse un condimento per la pasta😅.

Ad ogni modo, la particolarità di questo sugo è la scioglievolezza e cremosità delle cipolle (per me rigorosamente di Montoro) che, nel corso di una cottura dolce e lenta, rilasciano tutti i loro succhi e, insieme a carote e sedano e, naturalmente, alla carne creano un mix di sapori davvero unico e particolare.
Il sugo di cipolle viene poi utilizzato per condire la pasta (la tradizione vuole che siano ziti o candele spezzate oppure, ancora, paccheri) insieme ad una generosa spolverata di formaggio (grana o parmigiano reggiano) mentre la carne viene tagliata a fette e servita come secondo piatto insieme ad un contorno.

La ricetta è quella di mia zia Mia che, da anni fa, una Genovese da leccarsi i baffi😋.

E’ un piatto molto sostanzioso ma vi darà un’enorme soddisfazione, provare per credere!

Genovese di carne

Persone: 4 Preparazione: Cottura:
Nutrition facts: 200 calories 20 grams fat

INGREDIENTI

Per 4 persone (dose abbondante):

  • 850 gr di girello di vitellino o di manzo
  • 1,8 Kg di cipolla di Montoro
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 2 carote (circa 180 gr non pulite)
  • 2 coste di sedano
  • 1 e 1/2 bicchiere di acqua
  • q.b. di sale fino
  • 8 cucchiai di olio evo

 

ISTRUZIONI

  1. Per prima cosa pulite le cipolle eliminando la parte esterna e le due estremità e ponetele in una ciotola con acqua fredda per almeno 10 minuti. In questo modo, quando le andrete a tagliare a fettine, verserete meno lacrime 😅.
  2. Nel frattempo, pulite le carote e le coste di sedano e tritatele finemente.
  3. Trascorso il tempo necessario, tagliate le cipolle a fette piuttosto sottili, aiutandovi con una mandolina.
  4. Prendete una pentola dai bordi alti (io utilizzo una pentola in pressofuso, così non si attacca il cibo) e versate l'olio. Aggiungete il trito di carote e sedano, la carne intera, 1 bicchiere di acqua e coprite tutto con le cipolle.
  5. Salate senza esagerare, aggiusterete di sale in seguito.
  6. Fate cuocere a fiamma vivace per circa 1h, girando la carne e le cipolle ogni tanto, in modo che non si attacchino e non si brucino.

    Dopo 1h di cottura

  7. Vedrete che man, mano le cipolle inizieranno a cambiare colore, prima a dorarsi e poi a scurirsi. Dopo 1h e 20 minuti circa, togliete la carne dalla pentola*, ponetela in un piatto e copritela con della carta argentata.

  8. Proseguite con la cottura delle cipolle. Aggiungete  1/2 bicchiere di vino bianco, sfumate e abbassate la fiamma.

    Dopo 1h e 20 minuti di cottura

  9. Da ora in poi la cottura sarà dolce e lenta, girando le cipolle più spesso per evitare che si attacchino al fondo della pentola.
  10. Quando le cipolle stanno per ritirarsi e saranno scure,  aggiungete mezzo bicchiere di acqua (dopo circa 2h e 45' di cottura).
  11. Tagliate la carne a fette, aggiungetene qualcuna al sugo e utilizzate una parte di quest'ultimo per condire la pasta**.
  12. Servite la pasta con una generosa spolverata di parmigiano reggiano o grana padano.

Bon appetit! 😋

 

 

NOTE

*La cottura del vitello è 65 gradi. Se non avete il termometro potete verificare con lo stecchino, ma la carne potrebbe solo bucarsi e perdere liquidi. Ad ogni modo, per quel peso e quel pezzo di carne (girello di vitellino) io ho constatato che la temperatura giusta è stata raggiunta dopo 1h e 15 minuti.

*L'altra parte di sugo conservatela, perché vi servirà per condire le altre fette di carne da servire come secondo piatto.

La genovese può essere conservata in frigo, in un contenitore ermetico per un paio di giorni, altrimenti potete congelarla, ma ricordatevi di consumarla entro un mese massimo.

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